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16/07/2009

CHIAMALA COME VUOI , MA E' CERTIFICATA!

Iniziata come una disquisizione a tavolino sull’idoneo utilizzo del termine “CASSAFORTE A USO PRIVATO” riferito a Secure Safe Cabinet, il mercato ha recepito questa discussione come una delegittimazione del valore della certificazione UNI EN 14450:2005, la Normativa europea attualmente riconosciuta e in vigore. Ora parla ICIM...

La certificazione è un valore importante, un valore da difendere perché è l’attestazione da parte di TERZI che un’azienda lavora rispettando regole precise e parametri di qualità certi e riconosciuti in tutta Europa. E’ uno strumento indispensabile per le aziende che intendono dimostrare nel tempo la qualità e la validità del proprio prodotto.
LA CERTIFICAZIONE RESTA UN FATTO, IL RESTO SONO SOLO PAROLE.
Per questo motivo abbiamo interpellato il dottor Vincenzo Delacqua, Responsabile Servizio Certificazione Prodotti di ICIM, uno dei principali Enti di Certificazione Italiani che applica schemi di certificazione volontaria accreditati da Sincert. ICIM è riconosciuto da UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione) per il rilascio di certificazioni con marchio UNI-ICIM.

Vorremmo fare chiarezza sulla certificazione UNI EN 14450 del 2005. Quale prodotto certifica?
E quali tests deve superare per poter conseguire tale certificazione?

Vincenzo Delacqua - "La UNI EN 14450 del 2005 specifica i requisiti e i metodi di prova ai quali le casseforti per uso privato vengono sottoposte per essere certi di acquistare un dispositivo efficace. La norma prende in considerazione sia le casseforti da incasso (a parete o a pavimento) sia le casseforti a mobile (dette anche casseforti da appoggio). La norma classifica le casseforti per uso privato in base al loro livello di resistenza allo scasso assegnando due differenti classi di resistenza (S1 e S2). Le casseforti a norma vengono sottoposte a prove di resistenza all’attacco tramite attrezzi di scasso. Inoltre il fabbricante è tenuto a marcare in modo indelebile i prodotti conformi riportando i propri dati identificativi, il numero della norma, il livello di sicurezza (S1 o S2) e l’anno di produzione. I prodotti devono anche essere provvisti di un manuale di istruzioni per l’uso."

La certificazione ICIM differisce in qualche modo dalla certificazione UNI EN 14450:2005?

Vincenzo Delacqua – "No, ma se possibile rendiamo più severe le modalità di accesso attraverso uno schema di certificativo che si articola in cinque punti:
1-Verifica della documentazione Tecnica del prodotto
2- Verifica ispettiva iniziale in fabbrica: verifica operativa del Piano di Fabbricazione e Controllo,
3 – Prove iniziali: in questa fase vengono testati dall’Organismo di Certificazione i campioni prelevati durante la visita ispettiva. Le prove sono sia di tipo oggettivo sia soggettivo. ICIM ha aggiunto prove “facoltative” e “normative” per adeguare alle esigenze nazionali le caratteristiche dei singoli prodotti
4-Certificazione: l’emissione di un Certificato Volontario di prodotto in conformità alla norma specifica da parte dell’Organismo di Certificazione
5-Sorveglianza annuale. Dopo la certificazione, ed almeno una volta all’anno, l’Organismo di Certificazione esegue una visita di sorveglianza per valutare la continuità da parte del costruttore del Piano di Fabbricazione e Controllo ed esegue prove parziali o complete
L’azienda deve inoltre essere certificata secondo il Sistema di Qualità UNI ISO 9001:2008.
Come vede, ottenere la certificazione non è un gioco, ma un investimento notevole da parte dell’azienda in nome di un processo produttivo di qualità."

Secondo lei, è corretto chiamare con il termine CASSEFORTI i prodotti ad uso domestico certificati come UNI EN 14450:2005 o sussiste un problema di traduzione della norma?

Vincenzo Delacqua – "Può esserci una traduzione non completamente corrispondente e per questo è stato coniato il termine “cassaforte ad uso privato”, ma in termini pratici è quello l’oggetto e soprattutto quella è la funzione che soddisfa. All’estero, l’utente è molto più attento alla conformità del prodotto, mentre in Italia si è più sensibili all’aspetto economico."

E’ corretto quindi che aziende che distribuiscono questo prodotto possano parlare di CASSAFORTI A USO DOMESTICO certificate secondo la UNI EN 14450?

Vincenzo Delacqua – "E’ corretto anche perché è la Normativa attualmente in vigore e non mi risulta sia stia discutendo a livello europeo di un’aggiornamento."
...................segue..............................................

(l'intervista integrale è pubblicata nel numero di FERRAMENTA 2000 Hardware Magazine in distribuzione)



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