Come emerge dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, nel 2011, la produzione italiana di settore è cresciuta a 5.019 milioni di euro, segnando un incremento del 19,6% rispetto all’anno precedente.
Il risultato è stato determinato dall’ottima performance delle esportazioni che, cresciute del 29,3%, hanno raggiunto quota 3.367 milioni di euro. Secondo l’elaborazione del Centro Studi UCIMU sui dati ISTAT, nei primi otto mesi dell’anno, paesi di destinazione dell’export italiano di macchine utensili sono risultati: Cina, Germania, Stati Uniti, Brasile, Francia, India, Russia, Turchia, Polonia, Spagna. Nel corso dell’anno, monitorando gli aggiornamenti mensili, si evidenzia il testa a testa tra Germania e Cina che si contendono il vertice della classifica delle aree di sbocco.
In particolare, secondo l’ultima rilevazione, sono cresciute le vendite in Germania (+62,9%) a 228 milioni, Stati Uniti (+99,4%) a 170 milioni, Brasile (+84,1%) a 115 milioni, Francia (+23,2%) a 105 milioni, India (+19,7%), Russia (+15%), Turchia (+85,1%); Polonia (+55,3%), Spagna (+14%). In controtendenza le vendite in Cina (-0,4%) che, con 240 milioni di euro, è comunque primo mercato di acquisizione di made in Italy di settore
Dopo il buio del periodo 2007/2013, nel quale la crisi ha bruciato più della metà del fatturato complessivo del comparto, l’inversione di tendenza è arrivata nel 2014; per gli utensili elettrici il 2018 si presenta infatti come il quinto anno consecutivo di recupero
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