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22/12/2009

L'UCIMU-SISTEMI TIRA LE SOMME SUL 2009

La crisi si è fatta sentire e l'anno chiude con un pesante segno negativo: -30% la produzione dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione negative le previsioni 2010.

La crisi economica mondiale ha messo a dura prova l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che, con la chiusura del 2009, archivia il peggior anno di sempre. Questo è quanto emerso dalla conferenza stampa di fine anno di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari.

L’analisi dei prenconsuntivi 2009, elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, evidenzia un crollo della produzione italiana di settore che si attesta a 4.093 milioni di euro, il 30% in meno rispetto all’anno precedente. In ragione di questo arretramento il fatturato di settore torna ai valori espressi nel biennio 2003-04.

Sul risultato globale hanno pesato sia il negativo riscontro ottenuto dai costruttori sul mercato domestico sia il calo delle esportazioni. Sul fronte interno, il calo del consumo, sceso del 44,1%, a 2.336 milioni di euro, si è duramente ripercosso sulle consegne dei costruttori che non sono andate oltre quota 1.608 milioni di euro, il 36% in meno rispetto al 2008. Peggiore è stato l’impatto sulle importazioni che, scese a 728 milioni di euro, registrano un calo del 56,4%.

“Dall’analisi di questi dati - afferma Giancarlo Losma, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE- si evince la capacità dei costruttori di meglio presidiare il territorio nazionale rispetto ai concorrenti stranieri, capacità che si scontra però con il preoccupante ridimensionamento del mercato italiano”.

Meno brusca è la contrazione registrata dall’export che, sceso a 2.485 milioni di euro, segna un calo del 25,5% rispetto all’anno precedente.

Nel dettaglio, segnali positivi giungono da Cina, ove le vendite sono cresciute del 22,9%, Corea del Sud (+21,8%) e da Finlandia, Egitto, Iran, mercati caratterizzati da vivacità dei consumi ma da valori assoluti di acquisizione di offerta settoriale ancora piuttosto ridotti. Deludono invece le vendite nei principali mercati di sbocco del Made by Italians: Germania (-17,2%), Stati Uniti (-1,8%), Francia (-25,3%), Russia (-44,3%).

Di segno negativo anche le previsioni 2010. Secondo le stime, la produzione dell’industria italiana di settore diminuirà, del 14,1%, a 3.515 milioni di euro.
Segno meno per le esportazioni attese in calo, del 12,1%, a 2.185 milioni di euro. Allo stesso modo proseguirà il trend negativo delle consegne dei costruttori che scenderanno, del 17,3%, a 1.330 milioni di euro. D’altra parte il consumo domestico, nel 2010, vedrà un ulteriore ridimensionamento che ne porterà il valore a quota 1.955 milioni (-16,3%).



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