Lo scorso anno ha fatto segnare -5,5%, attestandosi a 28,7 milioni di metri cubi, ben al di sotto del picco del 2007 (37,8 milioni di metri cubi). Sono dati non certo positivi quelli relativi alla produzione europea di pannelli truciolari, che paga da un lato la crisi dei consumi e dall'altro le difficoltà del settore edile.
Le cattive notizie, però, non sono finite. In Europa, infatti, si sta assistendo a una notevole riduzione della materia prima legnosa determinata dal proliferare delle centrali a biomasse, che sta causando gravi problemi all'industria dei pannelli. E le prospettive non sono rosee, perché sul lungo periodo la disponibilità di materia prima nel nostro continente potrebbe essere addirittura inferiore a quella scarsa di oggi.
Sembra però esserci qualche spiraglio. “Alla recente assemblea della European Panel Federation”, spiega Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli, “ho accolto favorevolmente la notizia dell'emendamento proposto da due europarlamentari italiani che porterebbe a escludere dalle biomasse per la produzione di energia i prodotti forestali e altri tipi di prodotti legnosi industrialmente o economicamente riutilizzabili o riciclabili per altri usi industriali. Anche qualora non dovesse passare, credo che la strada sia quella giusta e noi proseguiremo a percorrerla fino al raggiungimento del risultato”.
Secondo il presidente di Anima Bonomi per risollevare il settore servono provvedimenti urgenti
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