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05/11/2020

MENINI UMBERTO, ORLANDI, PRATO TRANQUILLO: Il dettaglio di ferramenta nell’era Covid

Come è stato vissuto il Lockdown ed il periodo più buio della pandemia dai dettaglianti di ferramenta? Che impatto ha avuto su organizzazione e vendita la chiusura totale e/o parziale delle principali attività a monte e a valle di questo settore?

Menini Umberto Sas a Valvasone Arzene (PN)

Umberto Menini, titolare

L’evento pandemico ha sicuramente influito sull’organizzazione di tutte le attività produttive e anche il comparto dettaglio ha dovuto fare i conti con questa “inaspettata realtà”. Molti sono stati costretti a chiudere dal Lockdown imposto, mentre alcune attività hanno avuto la possibilità di tenere le serrande alzate e offrire, seppur limitatamente, beni e servizi consentiti dai vari Dpcm. Nonostante rientrassimo tra le attività a cui era consentito tenere aperto al pubblico, abbiamo dovuto riformulare la nostra organizzazione implementando i servizi a supporto della vendita al banco, uno tra i quali, è sicuramente la consegna a domicilio. Molti clienti, impossibilitati a muoversi, hanno sfruttato la nostra disponibilità nel “servizio delivery” e un forte impulso ha avuto anche il nostro sito e-commerce, tramite il quale abbiamo avuto l’opportunità di ampliare la nostra clientela e il raggio di azione aziendale. Un aspetto, a cui abbiamo dato particolare attenzione, è stato l’aspetto della comunicazione attraverso i canali più attuali (social media, sms, whatsapp, instagram). In definitiva, tutto quanto è stato necessario mettere in campo durante i difficili mesi trascorsi, è ora diventato parte della nostra nuova organizzazione aziendale. Ci apprestiamo ad affrontare il prossimo futuro tenendo in grande considerazione l’esperienza maturata durante questo straordinario evento negativo con la consapevolezza che le grandi difficoltà possono essere lo spunto fondamentale per innescare una reazione positiva che può offrire prospettive che fino a qualche mese fa sembravano impossibili da raggiungere, quantomeno per i negozi di vicinato che sembravano ormai destinati ad essere annientati dalle grandi strutture, mentre ora rappresentano, se opportunamente organizzati, un punto di riferimento importante per l’area territoriale in cui sono dislocati.

 

Orlandi a Torre del Lago (LU)

Samuele Orlandi, contitolare

Nel periodo del Lockdown i nostri incassi sono aumentati di un 50% rispetto al periodo dell’anno precedente. Durante il periodo abbiamo visto molti clienti nuovi, sicuramente con il fatto che non si poteva uscire dal comune. Molti clienti sono venuti perché era l’unico punto vendita del paese (circa 12.000 abitanti). il prodotto maggiormente venduto è stata la pittura, seguito dai prodotti del giardino. Durante questo periodo di chiusura molte persone hanno infatti approfittato per farsi qualche lavoretto in casa. Naturalmente abbiamo preso tutte le misure anticovid di legge. Le persone entravano un po' alla volta ma avendo molto spazio (circa 600 mq), si sparpagliavano bene senza creare assembramenti e venivano alla cassa uno alla volta. Sicuramente tante persone hanno riscoperto la “ferramenta” come negozio di vicinato. Speriamo che si ricordino di noi anche dopo questo difficile periodo.

 

Prato Tranquillo a Milano

Raffaella Borloni, contitolare

Sicuramente questa esperienza (per altro unica) ha imposto dei cambiamenti oltre che a livello pratico anche a livello comportamentale. Alla riapertura si è dovuto ripensare agli spazi e alle disposizioni del negozio oltre che attrezzarsi con tutti quei dispositivi di protezione previsti dalla normativa (sanificazione degli ambienti, igienizzazione continua, disinfettante e guanti a disposizione della clientela, ecc.). Diciamo che comunque, a parte i primissimi giorni (un po’ di confusione e di paura era prevedibile), siamo ritornati alla quasi “normalità”. A volte, pur con avvisi esposti in vetrina e segnaletica orizzontale, capita qualche momento di maggiore affluenza che ci vede fare da “vigili urbani” (lei si fermi lì, lei si sposti, aspetti fuori il suo turno!!!).

L’aspetto peggiore (ma assolutamente indispensabile) è la mascherina. Doverla indossare tutto il giorno per tante ore di fila, dovendo parlare molto con i clienti ed essendo sempre in movimento è faticosissimo! A fine giornata sembra di averne lavorate 2!

 

 



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